Progetti

Il progetto UnìSono

Un progetto clubbing inclusivo per giovani adulti con disabilità intellettiva

Il progetto sperimentale UnìSono, avviato nel 2023 a Milano su grant del Comune, è nato con l’obiettivo di testare la fattibilità di eventi musicali inclusivi per giovani adulti con disabilità intellettiva (DI), per ridurne l’esclusione sociale e promuovere opportunità di socializzazione.

Ispirato al modello Under One Roof di Manchester attivo dal 2017 a livello locale e poi diffuso in UK, il progetto ha condotto un’analisi del bisogno su Milano, oggetto di due tesi di laurea (Lavoro Sociale, Univ. Cattolica, Organizzazione Territorio, Bicocca).

La sperimentazione di UnìSono, con una valutazione di impatto (20 interviste ai partecipanti con disabilità intellettiva), ha confermato l’efficacia dell’idea progettuale, facendo emergere opzioni per un modello di intervento completo, sostenibile e replicabile: la richiesta di apertura ad altre disabilità e la necessità di riformulare la comunicazione del format.

Perché ideare un format sperimentale di inclusione sociale

Il fenomeno di esclusione sociale dei giovani adulti con disabilità intellettiva e disturbi dello spettro autistico (ASD) è rilevante, ma i dati attuali si basano solo sulla percezione soggettiva: il 66% degli italiani ritiene che le persone con DI siano emarginate e il 23,3% che la discriminazione sia la risposta predominante alla disabilità (Censis, 2020)

A Milano sono presenti circa 50 strutture che accolgono persone con disabilità: in alcune sono stati realizzati 12 focus group e interviste con potenziali beneficiari, educatori e familiari. I risultati hanno rivelato l’esclusione delle persone con DI da eventi sociali, la limitazione delle attività proposte a contesti separati, riflettendo una significativa restrizione delle connessioni sociali e l’inaccessibilità delle attività della comunità e dai pregiudizi.

Durante la transizione all’età adulta, i giovani adulti con DI sono particolarmente vulnerabili all’esclusione, poiché perdono opportunità cruciali per lo sviluppo e il mantenimento delle reti sociali. La loro percezione è che l’esclusione consista sia nello scarso accesso alle attività, sia nella mancanza di riconoscimento come membri attivi della comunità.

UnìSono dal 2019 a oggi: il lavoro fatto

Dopo aver vinto il crowdfunding civico 2022, il team di UnìSono ha intrapreso un percorso insieme a giovani adulti con disabilità intellettiva, i loro genitori, un’educatrice, una musicoterapeuta e uno psichiatra per comprendere come rendere accessibile a tutti il mondo del clubbing.

Delineate le linee guida, sono stati coinvolti direttori artistici e organizzatori di eventi per pianificare gli eventi in linea con quest’ultime. Successivamente, sono stati realizzati i primi tre eventi sperimentali che hanno avuto luogo in locali, giorni e orari diversi.

Il format è stato sottoposto ad una valutazione in itinere ed ex post che ha indotto alla riformulazione di alcuni obiettivi: ampliare il pubblico di UnìSono e rendere maggiormente accessibile la sponsorizzazione degli eventi.

Oggi, il team di UnìSono collabora con una decina di enti del terzo settore accreditati con il Comune di Milano, facilitando la partecipazione di persone con disabilità intellettiva agli eventi e promuovendone, dunque, l’inclusione sociale.

Attraverso processi valutativi, il team si impegna costantemente a riformulare il format e i contenuti mediatici per realizzare eventi accessibili di forte appeal per il pubblico giovanile milanese.

I risultati di UnìSono

Nel corso del 2023 UnìSono ha fatto ballare più di 300 giovani, coinvolto 12 associazioni, 10 promoter/DJ, 12 collaboratori consulenti

Dopo aver realizzato i primi tre eventi sperimentali, abbiamo valutato l’impatto del progetto sull’inclusione sociale dei giovani adulti con disabilità intellettiva. Dai focus group condotti è risultato che l’esperienza è stata vissuta nel complesso positivamente.

Unìsono è risultato un format impattante contro l’esclusione e l’isolamento aprendo le porte del clubbing a tutti. Infatti, partecipare a un evento al pari dei propri coetanei in locali radicati sul territorio ha consentito di sentirsi accolti e accettati dalla propria comunità di appartenenza.

Eliminare le barriere che limitano il coinvolgimento in attività sociale facilita la condivisione di un’esperienza che permette di creare legami e ampliare la propria rete di amici. D’altra parte, poter uscire e svagarsi come chiunque altro permette di sentirsi trattati al pari degli altri.

UnìSono nelle parole dei partecipanti

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